Hanno scritto di lui…
Si sono interessati: L.ABBAMONTI- E.GALASSO- G.DE LUCA- G.DE PAOLO- S.TACINELLI- F.CARLESIMO- G.ZOSCH-L.N.PACE- F.PANZA- MARIO DE MICHELI- A MARTINO- MARIO MAIORINO- A.ZARA- N.HRISTODORESCU- N.DI VIRGILIO- MAURIZIO VITIELLO- A.CALABRESE- F. MORANTE – M.DE NICOLAIS Opere e raccolte pubbliche: PONTELANDOLFO “La Scheggia “ Monumento ai Sanniti – Superstrada Benevento GIRIFALCO – MUSEO COMUNALE
Testo di Loredana Rea
IPOTESI DI FORMA progettare la scultura Tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo il termine scultura sembra aver dilatato all’estremo i confini concettuali tradizionalmente riconducibili all’originaria etimologia, finendo con estendersi a esperienze di natura altra e difficilmente ascrivibili alla processualità specifica di una operatività che, sebbene non
Testo di M.Maiorino
La scultura di Giovanni Mancini è esuberante, nella forma e nei volumi; e, in quanto ai contenuti, a parte ogni allusività, essa è densa di significazioni, in primo luogo di spazio d’essere, di rapporti propositivi, di scelte accurate degli itinerari da percorrere, di riscoperte continue di nuove pagine da convogliare
Maiorino M., una scultura campana
Mancini, uno scultore dal forte connotato Uno dei connotati da annoverare a Giovanni Mancini è che egli preferisce scolpire più particolarmente il legno, alla maniera forte, antica, con aggressività e vigore, da vero uomo della terra. E vai a scovarlo oggi uno che aggredisce il legno nel forte blocco, da
Testo di Gabriella Spizzuoco
Ho incontrato Giovanni Mancini circa vent’anni fa perché marito di Caterina. Garbato, gentile, sempre disponibile, a poco a poco, si è svelato, ma sempre in maniera discreta, con il suo vero carattere. Abbiamo conosciuto allora un uomo dalla forte personalità, operoso, instancabile, energico, con una vasta cultura, una volontà ferrea,
Testo di G. Zoschg
“Aprile è il più crudele dei mesi: genera lillà della morta terra mescola ricordo e desiderio, stimola le sopite radici con la pioggia primaverile. L’inverno ci tenne caldi coprendo la terra di neve obliosa, nutrendo grama vita con tuberi selvaggi…” L’elegia aspra e triste, dilatata in ampi ma contenuti registri
Testo di Fausto Carlesimo
Giovanni Mancini è estroso, profondamente emotivo, di notevole capacità dialettica, imprevedibile. E’ scultore e pittore insieme, anche se le sue grafiche si interpretano solo in chiave scultorea. Ad una rapida osservazione delle sue opere si scopre con immediatezza che non ha nulla di composito o di artificioso. E’ invece calibrato